Gli scrittori presenti:
Dante Alighieri, Giacomo Leopardi, Primo Levi, Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Andrea Pazienza, Alessandro Baricco
Dante Alighieri (1265-1321)
Dante Alighieri o Alighiero, detto semplicemente Dante, battezzato come Durante di Alighiero degli Alighieri, della famiglia Alighieri è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Considerato il padre della lingua italiana, è l'autore della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in italiano e uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale.
Il suo nome, secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, è un ipocoristico di Durante: nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si affermò solo con l'avvento di Boccaccio.
È conosciuto come il Sommo Poeta, o, per antonomasia, il Poeta.
Il suo nome, secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, è un ipocoristico di Durante: nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si affermò solo con l'avvento di Boccaccio.
È conosciuto come il Sommo Poeta, o, per antonomasia, il Poeta.
Vittorio Gassman legge Dante (Inferno, 1º Canto)
Giuseppe de Liguoro - L'inferno (1911)
Massimo Cacciari racconta Dante Alighieri
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Dante's Inferno - An Animated Epic
Speedy Dante - Divina Commedia - Inferno - 1º Canto
Dante e l'invenzione dell'Inferno
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Giacomo Leopardi (1798-1837)
Giacomo Leopardi, al battesimo conte Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi è stato un poeta, filosofo, scrittore, filologo e glottologo italiano.
È ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario; la profondità della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana – di ispirazione sensista e materialista – ne fa anche un filosofo di notevole spessore. La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca.
È ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario; la profondità della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana – di ispirazione sensista e materialista – ne fa anche un filosofo di notevole spessore. La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca.
Vittorio Gassman legge Leopardi (L'infinito)
Carmelo Bene legge Leopardi (L'infinito)
Pietro Citati racconta Giacomo Leopardi
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L'infinito (1818)
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. |
Primo Levi (1919 - 1987)
Primo Michele Levi è stato uno scrittore, partigiano, chimico e poeta italiano, autore di racconti, memorie, poesie e romanzi.
Dino Becagli legge 'Se questo è un uomo' (poesia)
Ritorno ad Auschwitz (1983, Pt.1)
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Ritorno ad Auschwitz (1983, Pt.2)
Ritorno ad Auschwitz (1983, Pt.3)
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Lucia Borgia - Primo Levi: rifarsi una vita (1984, sub esp)
Se questo è un uomo (audiolibro, Pt. 1)
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Se questo è un uomo (audiolibro, Pt. 2)
Se questo è un uomo (audiolibro, Pt. 3)
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Beppe Fenoglio (1922 - 1963)
Intervista alla Gazzetta del Popolo (1962) (*)
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Guido Chiesa - Una questione privata (Vita di Beppe Fenoglio ) (1996)
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(*) Dall'intervista a Beppe Fenoglio di Gino Nebiolo, "Gazzetta del Popolo", 9 ottobre 1962
«Noi dormiamo sotto il peso dei nostri difetti provinciali e ci siamo talmente abituati che non li sentiamo più. La borghesia albese aveva, prima del fascismo, un peso ed un senso. Il fascismo l'ha distrutta o assorbita. Avevamo quattro o cinque giornali che provocavano epiche risse, persino duelli con le loro vivacissime competizioni elettorali. Chi se li ricorda?
Prima della guerra, quando ero studente, vi erano insegnanti che distribuivano cultura anche fuori dalle aule scolastiche. Il prof. Petronio, oggi ordinario di cattedra universitaria, ci insegnò a leggere Proust, Svevo, Melville. Il prof. Chiodi, massimo studioso di Heidegger in Italia, anch'egli oggi ordinario di cattedra universitaria, sapeva parlare ai giovani a scuola e nelle sale dei caffè e spalancava menti e coscienza.
Quanti di noi andammo partigiani perché sapevamo che c'era anche lui? E quanti gli devono la formazione intellettuale e civica? Ora gli altri dormono. Penso che leggano poco, perché, bene o male, chi legge, come dice Fichte, deve alla fine restituire, cioè produrre: qui non si produce nulla ed i giovani, per quel che ne so, preferiscono il pocherino, le fiacche conversazioni di paese, i film del sabato sera.
Sanno che scrivo, è già molto. Forse qualcuno compra i miei libri, ma non ho mai conosciuto un giovane che mi dicesse con franchezza: ho letto il tuo libro, non mi è piaciuto, discorriamone insieme. Li leggono perché mi conoscono, per una curiosità banale, per ragioni sottoculturali. In tanti anni che scrivo di Alba e su Alba e in Alba i soli contatti con i giovani sono stati: di una ragazza che mi ha sottoposto il suo diario intimo, un po' indecente, e di un ragazzo che voleva consigli su certe poesie. È poco? Ma Alba, ottusa da un lungo sonno, distratta dai barbagli del "boom" poco può dare di più»
«Noi dormiamo sotto il peso dei nostri difetti provinciali e ci siamo talmente abituati che non li sentiamo più. La borghesia albese aveva, prima del fascismo, un peso ed un senso. Il fascismo l'ha distrutta o assorbita. Avevamo quattro o cinque giornali che provocavano epiche risse, persino duelli con le loro vivacissime competizioni elettorali. Chi se li ricorda?
Prima della guerra, quando ero studente, vi erano insegnanti che distribuivano cultura anche fuori dalle aule scolastiche. Il prof. Petronio, oggi ordinario di cattedra universitaria, ci insegnò a leggere Proust, Svevo, Melville. Il prof. Chiodi, massimo studioso di Heidegger in Italia, anch'egli oggi ordinario di cattedra universitaria, sapeva parlare ai giovani a scuola e nelle sale dei caffè e spalancava menti e coscienza.
Quanti di noi andammo partigiani perché sapevamo che c'era anche lui? E quanti gli devono la formazione intellettuale e civica? Ora gli altri dormono. Penso che leggano poco, perché, bene o male, chi legge, come dice Fichte, deve alla fine restituire, cioè produrre: qui non si produce nulla ed i giovani, per quel che ne so, preferiscono il pocherino, le fiacche conversazioni di paese, i film del sabato sera.
Sanno che scrivo, è già molto. Forse qualcuno compra i miei libri, ma non ho mai conosciuto un giovane che mi dicesse con franchezza: ho letto il tuo libro, non mi è piaciuto, discorriamone insieme. Li leggono perché mi conoscono, per una curiosità banale, per ragioni sottoculturali. In tanti anni che scrivo di Alba e su Alba e in Alba i soli contatti con i giovani sono stati: di una ragazza che mi ha sottoposto il suo diario intimo, un po' indecente, e di un ragazzo che voleva consigli su certe poesie. È poco? Ma Alba, ottusa da un lungo sonno, distratta dai barbagli del "boom" poco può dare di più»
Italo Calvino (1923 - 1985)
Intervista ad Italo Calvino, 1979 (pt1)
Intervista ad Italo Calvino, 1979 (pt2)
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Marco Belpoliti racconta Italo Calvino (Il Caffè Letterario Vol. 22)
Bianco e nero: Italo Calvino
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Pino Zac - Il Cavaliere Inesistente (1979) 1/3
Pino Zac - Il Cavaliere Inesistente (1979) 2/3
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Pino Zac - Il Cavaliere Inesistente (1979) 3/3
Shulamit Serfaty - The Distance from the Moon (Italo Calvino)
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Andrea Pazienza (1956-1988)
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Alessandro Baricco (1958 - )
Alessandro Baricco è uno scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, pianista, sceneggiatore e regista italiano, fra i più noti esponenti della narrativa italiana contemporanea.
La Giustizia
La Scrittura
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Il Tempo
Il Gusto
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Premio "La storia in un romanzo", 17 settembre 2011.avi
3 cose che so di questi 25 anni (Salone del libro Torino 2012)
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Alessandro Baricco - Gabriel García Márquez e il realismo magico
Novecento. Monologo in versione integrale.
Laboratorio Teatro Settimo. Recitato da Eugenio Allegri |